In Italia, circa 6 anziani su 10 riferiscono che, nel corso della vita, un medico ha diagnosticato loro una o più patologie croniche e croniche progressive. Lo dimostrano i dati raccolti nel biennio 2016-2017 dalla Sorveglianza Passi d’Argento di Epicentro

Perché ne soffriamo? Che cosa comporta sulla nostra salute? A queste e altre domande ha dato risposta il Dr. Oscar Corli nel corso del convegno Con dignità, senza dolore, organizzato da SO.CREM Bologna il 12 gennaio 2019.

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Secondo le statistiche del Cremation & Burial Report 2018, pubblicato dalla National Funeral Directors Association, il tasso di cremazione negli Stati Uniti, che è arrivato a superare il 50%, raggiungerà l’80% entro il 2035.

In America, l’aumento nella percentuale di persone che scelgono la cremazione sta già rivoluzionando i servizi funebri, rendendoli più accessibili, più flessibili e più personalizzabili per le famiglie americane.

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Nel 2015, in Regione Emilia Romagna è stata approvata una delibera che istituisce la Rete delle cure palliative. Una rete che oggi permette di garantire prestazioni a diversi livelli, a partire dai 22 hospice regionali, in parte pubblici e in parte privati accreditati, che nel 2017 hanno garantito assistenza a oltre 5000 pazienti.

Della rete delle cure palliative a Bologna ha parlato la dr.ssa Danila Valenti, direttore dell’Unità Operativa Complessa Rete delle Cure Palliative AUSL di Bologna, durante il convegno Con dignità, senza dolore, organizzato il 12 gennaio 2019 dalla nostra Associazione. 

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Secondo le ultime statistiche pubblicate dalla Cremation Society of Great Britain, la cremazione continua a crescere e a diffondersi in tutto il mondo, con percentuali molto elevate in Asia e in America.

I dati sono stati pubblicati, come accade ogni due anni, nella rivista PHAROS INTERNATIONAL, che mette a confronto i numeri e le percentuali di cremazione a livello internazionale per gli anni 2016 e 2017.

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SEFIT-UTILITALIA rende noti i dati consuntivi sulle cremazioni effettuate nell’anno 2017 nei poli crematori italiani, mostrando una crescita costante soprattutto al Nord Italia.

A livello nazionale, le cremazioni sono cresciute del 9,6% rispetto al 2016, con un aumento corrispondente a 13.599 unità. Si pensi che, nel 2017, si sono registrate 155.155 cremazioni contro i 141.556 del 2016.

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Le cremazioni effettuate in Italia nel corso del 2016 sono cresciute complessivamente del 3,2% rispetto all’anno precedente, traducendosi in un aumento di 4.388 unità. Nel 2016 si sono registrate a consuntivo 141.553 cremazioni di feretri contro i 137.165 del 2015.

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Con 1506 poli crematori, il Giappone è il continente con la percentuale di cremazioni più elevata in assoluto. Nel 2013 aveva infatti raggiunto il 99,9% sul totale dei decessi.

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Le cremazioni effettuate in Italia nel corso del 2015 sono cresciute complessivamente del 16.3% rispetto all’anno precedente, traducendosi in un aumento di 19.209 unità.

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Se il trend si mantiene costante, negli Stati Uniti la cremazione supererà l’inumazione entro il 2020. Questo, in estrema sintesi, quanto emerso dall’ultimo rapporto annuale della Cremation Association of North America (CANA).

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