Due settimane fa, una signora è venuta presso la sede della nostra associazione dicendo che aveva cambiato idea e non voleva più disperdere le sue ceneri della madre morta un anno prima.

Ha detto: «Quando ho chiesto la dispersione, mia madre era appena deceduta, non ragionavo lucidamente. Ora non me la sento proprio di disperdere le sue ceneri e vorrei tumularle in cimitero, ma gli uffici cimiteriali mi hanno detto che non posso, che devo per forza disperderle. Non capisco. Perché non posso cambiare idea?»

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Venti anni fa, in Francia, una famiglia su cento sceglieva la cremazione. Oggi sono presenti quasi 180 poli crematori che superano le 230.000 cremazioni all’announa famiglia su tre sceglie la cremazione e un francese su due vorrebbe essere cremato.

Quali sono i motivi che hanno decretato il successo della cremazione in Francia? Vediamoli insieme.

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Sabato 1 novembre, la SO.CREM di Cremona ha inaugurato il “Futuro Polo Museale” che sorgerà all’interno del vecchio forno crematorio del Civico Cimitero, dismesso con l’entrata in funzione del nuovo Polo per la Cremazione (2014).  

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«La cremazione sta modificando profondamente gli atteggiamenti nei confronti della morte e i rituali funebri ad essa collegati. Insieme alle forme di sepoltura tradizionali, infatti, le nuove generazioni si stanno allontanando dai cimiteri, dai funerali in nero, dai rituali religiosi, per creare nuovi riti più personali e privati».

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«Per commemorare il 15° anniversario dalla morte di mia madre, invece di andare al cimitero, andrò a Disney World.» 

Questo ha dichiarato una delle persone intervistate dal Wall Street Journal nell’ambito di un’inchiesta che ha dimostrato come Walt Disney World e Disneyland siano non solo mete di divertimento per bambini e adulti, ma anche luoghi scelti per la dispersione delle ceneri dei propri cari defunti

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Nei film sembra sempre tutto molto facile. Si prendono le ceneri di un defunto, si disperdono in mare, si trasportano da una parte all’altra dell’Italia (o del mondo) senza preoccuparsi troppo di “dettagli” come le autorizzazioni o i rischi che si possono correre. Ma è veramente tutto possibile? Quanto c’è di reale e quanto di finzione?  

In questo articolo, mettiamo in evidenza le imprecisioni e gli errori in materia di cremazione di un film italiano (18 anni dopo) e di una fiction italiana (Tutto può succedere), che ci permettono di fare chiarezza su un tema per noi così importante come la cremazione.   

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Nel corso dell’estate 2018, ha destato grande scalpore una pubblicità sulla cremazione apparsa nella metropolitana di Londra. Nell’immagine, una giovane coppia in costume da bagno si rincorre su una spiaggia sabbiosa, con i piedi che sfiorano appena le onde del mare.

Sembrerebbe la pubblicità di un tour operator, se non fosse per un dettaglio: i bagnanti non tengono sotto braccio delle tavole da surf, ma delle bare di legno. L’annuncio offre un viaggio sola andata, tutto incluso, con temperature a 870°C che “arrostiscono” a un prezzo di 1,195 sterline (circa 1300 euro).

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Il 17 settembre 2018, il National Museum of Funeral History (NMFH) ha inaugurato The History of Cremation Exhibit, la prima esposizione permanente dedicata alla storia della cremazione in America: dalla cronaca della sua nascita in Pennsylvania nel 1876 fino alla dimostrazione di un processo di cremazione moderno. 

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Sentiamo dire spesso, dai soci della nostra Associazione: “Io voglio la cremazione, ma non voglio il funerale”. Alcuni intendono dire che non vogliono una funzione religiosa, altri che non vogliono proprio alcun tipo di cerimonia (né religiosa, né laica). 

La stragrande maggioranza non vuole il funerale perché ha un obiettivo: non pesare economicamente sui famigliari e fare in modo che possano risparmiare il più possibile nell’organizzazione dell’estremo addio.

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SEFIT-UTILITALIA rende noti i dati consuntivi sulle cremazioni effettuate nell’anno 2017 nei poli crematori italiani, mostrando una crescita costante soprattutto al Nord Italia.

A livello nazionale, le cremazioni sono cresciute del 9,6% rispetto al 2016, con un aumento corrispondente a 13.599 unità. Si pensi che, nel 2017, si sono registrate 155.155 cremazioni contro i 141.556 del 2016.

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