In Italia, nel corso del 2021, sono state effettuate 244.186 cremazioni di cadaveri (247.840 nel 2020) e 45.959 cremazioni di resti mortali (a fronte di 29.266 nel 2020).
Cipro: a distanza di sei anni dall’approvazione della legge per la cremazione delle salme, è stato finalmente approvato il progetto per la creazione del primo impianto crematorio dell’isola.
Da chi è vicino alla morte, o sta fronteggiando una malattia difficile, c’è una cosa che possiamo imparare: a non sprecare il tempo a nostra disposizione e a vivere la vita pienamente, sfruttando ogni secondo che ci è concesso.
Il rimpianto più comune che accomuna tutte le persone vicine alla morte è infatti di aver sprecato il tempo a disposizione, di non aver vissuto appieno la vita, perdendo attimi preziosi.
«Se potessi tornare indietro e rivivere tutto, sapendo quanto velocemente passa il tempo, avrei assaporato ogni attimo, assaggiato ogni delizioso boccone».
Quando il defunto non voleva un funerale e la famiglia sente il desiderio di dirgli addio con una cerimonia: quale volontà prevale? Quella del defunto o della famiglia?
Questa è un’altra domanda che spesso ci viene posta in Associazione. La risposta non è univoca perché dipende dal polo crematorio in cui avverrà la cremazione.
In questo articolo proponiamo quattro pratiche di auto-cura che speriamo possano aiutarvi a prendervi cura di voi stessi durante l’elaborazione del lutto, anche ritagliandovi attimi di serenità.
Che cosa succederebbe se la morte si prendesse una vacanza e le persone smettessero di morire?
Nel romanzo Le intermittenze della morte, José Saramago immagina un paese in cui, dalla mezzanotte di un giorno qualsiasi, le persone smettono di morire.
Un romanzo estremamente moderno, che ci fa riflettere sul ruolo anche sociale della morte e sull’interruzione volontaria della vita.
Questa domanda c’è stata posta da un socio, curioso di sapere se in Italia esistesse la possibilità di essere cremati all’aperto, su una pira funeraria.
La risposta alla domanda è: no, non è possibile. In Italia vige l’obbligo di essere cremati all’interno di appositi impianti per la cremazione.
Perché, in Italia, le pire funerarie sono vietate?
Condividiamo con voi un’interessante riflessione sul tema del “dolore che non va via”, ovvero quello che in psichiatria viene definito “lutto prolungato”.
Nuove analisi sul sito funerario di Salorno-Dos de la Forca, a Bolzano (Alto Adige), hanno permesso agli archeologici di effettuare una scoperta senza precedenti.
Sul sito è stata rinvenuta una quantità di resti umani cremati (circa 63,5 kg) risalenti alla tarda età del bronzo (tra il 1150 e il 950 a.C.) che supera quella di qualsiasi altro contesto coevo.
Ma la straordinarietà della scoperta non finisce qui.