I pazienti che ascoltano musica suonata dal vivo, come parte integrante all’interno di un programma di cure palliative, si sentono meglio sia emotivamente sia fisicamente e necessitano di meno farmaci a base di oppioidi. Questo è quando dimostrato da un nuovo studio condotto negli USA.
Siamo lieti di invitarvi alla tavola rotonda dal titolo “Biotestamento, fine vita, cure palliative” che si svolgerà a Milano, in Piazza Cordusio, nell’ambito dei quindici giorni di mobilitazione straordinaria del Partito Radicale.
L’evento si terrà venerdì 2 novembre 2018, dalle ore 17:00, e vedrà il coinvolgimento in qualità di relatore della Direttrice di SO.CREM Bologna: Alice Spiga.
Nei film sembra sempre tutto molto facile. Si prendono le ceneri di un defunto, si disperdono in mare, si trasportano da una parte all’altra dell’Italia (o del mondo) senza preoccuparsi troppo di “dettagli” come le autorizzazioni o i rischi che si possono correre. Ma è veramente tutto possibile? Quanto c’è di reale e quanto di finzione?
In questo articolo, mettiamo in evidenza le imprecisioni e gli errori in materia di cremazione di un film italiano (18 anni dopo) e di una fiction italiana (Tutto può succedere), che ci permettono di fare chiarezza su un tema per noi così importante come la cremazione.
Fare le condoglianze non è mai semplice, soprattutto quando chi soffre per un lutto è un caro amico. In queste circostanze, fatichiamo a trovare le parole perché è difficile confrontarsi con il dolore di una persona alla quale vogliamo molto bene e, più in generale, con il vuoto che la morte lascia sempre dietro di sé.
La verità è che non esistono frasi giuste o sbagliate in assoluto, però possiamo darvi alcuni suggerimenti su che cosa potreste dire a un amico che sta soffrendo per la morte di una persona cara.
Nel corso dell’estate 2018, ha destato grande scalpore una pubblicità sulla cremazione apparsa nella metropolitana di Londra. Nell’immagine, una giovane coppia in costume da bagno si rincorre su una spiaggia sabbiosa, con i piedi che sfiorano appena le onde del mare.
Sembrerebbe la pubblicità di un tour operator, se non fosse per un dettaglio: i bagnanti non tengono sotto braccio delle tavole da surf, ma delle bare di legno. L’annuncio offre un viaggio sola andata, tutto incluso, con temperature a 870°C che “arrostiscono” a un prezzo di 1,195 sterline (circa 1300 euro).
Ci sono momenti della vita in cui vorremmo esprimere le nostre emozioni, ma per una ragione o per l’altra, non riusciamo – o non vogliamo – parlarne. E allora, perché dovremmo forzarci a parlare, se siamo senza parole?
Quando affrontiamo il dolore di una perdita, parlare non è l’unico modo sano per elaborare il lutto. La gestione silenziosa non è per forza sinonimo di ritiro o isolamento; ognuno di noi dovrebbe essere libero di trovare il veicolo che meglio ci permette di esprimere il dolore, come ad esempio la scrittura, la lettura, il disegno, la fotografia.
Il 17 settembre 2018, il National Museum of Funeral History (NMFH) ha inaugurato The History of Cremation Exhibit, la prima esposizione permanente dedicata alla storia della cremazione in America: dalla cronaca della sua nascita in Pennsylvania nel 1876 fino alla dimostrazione di un processo di cremazione moderno.
Che cosa è il lutto? A questa domanda rispondono 23 autori all’interno della collana di racconti Lutto Libero, fortemente voluta dall’autore e giornalista Cristiano Carriero per commemorare il ricordo della madre e la sua strenua lotta contro il cancro.
Sentiamo dire spesso, dai soci della nostra Associazione: “Io voglio la cremazione, ma non voglio il funerale”. Alcuni intendono dire che non vogliono una funzione religiosa, altri che non vogliono proprio alcun tipo di cerimonia (né religiosa, né laica).
La stragrande maggioranza non vuole il funerale perché ha un obiettivo: non pesare economicamente sui famigliari e fare in modo che possano risparmiare il più possibile nell’organizzazione dell’estremo addio.
Uno dei luoghi italiani più incredibili – dove la morte è evocata in molteplici modi differenti – è il lungo viale di cipressi che collega due località della Maremma livornese: San Guido e Bolgheri.