Ispirati da un articolo pubblicato sul sito Whatsyourgrief.com, abbiamo scelto di condividere con voi 9 idee per ricordare i vostri cari defunti, approfittando dei momenti che trascorrerete insieme alla famiglia durante le feste di Natale.
Pensiamo sempre alle festività natalizie come a un’occasione per trascorrere più tempo con la famiglia e con le persone che amiamo, ma chi è solo?
Per molte persone trascorrere il Natale da soli non è una scelta, non è qualcosa che non vedono l’ora di fare e può essere molto difficile arrivare fino alla fine delle festività.
La morte è un mistero difficile da definire a qualsiasi età. Da adulti cerchiamo di darle delle spiegazioni, per cui c’è, ad esempio, chi considera la morte come un passaggio verso un Altrove variamente connotato o verso un’altra vita, e chi invece come una luce che si spegne e resta solo il nulla.
Ma da bambini? In che modo i bambini possono comprendere la morte?
Secondo uno studio condotto da Coop Funeralcare UK, uno dei maggiori fornitori di servizi funebri del Regno Unito, la cremazione è ormai diventata parte integrante della tradizione funeraria.
Quattro funerali su cinque prevedono la cremazione del defunto e le statistiche indicano che questa pratica ha ormai superato la sepoltura.
«Parlare apertamente della morte ha alleviato molte delle ansie dei miei studenti, insieme alle mie. Studiare i modi in cui altre culture affrontano la fine della vita ci ha permesso di vedere che esiste una varietà di possibili risposte alla fragilità e alla finitudine umana, e ci ha aiutato a riconoscere che la morte è parte integrante della vita. E questa è una buona lezione per tutti noi».
Con queste parole, la Prof.ssa Anita Hannig, docente alla Brandeis University (Massachusetts, USA), sintetizza l’esperienza vissuta durante l’insegnamento al corso “Antropologia del morire e della morte”, che lei stessa ha fondato nel 2016.
“Dopo la mia morte, il mio corpo sarà cremato anche se i miei parenti vivono lontani?”
Anche questa, come molte altre, è una domanda che ci viene posta spesso. E anche in questo caso, per dare una risposta corretta ed esauriente, è necessario distinguere tra due casi differenti.
«L’obiettivo del movimento “death positivity” è far uscire la morte dall’armadio, in modo che non sia più percepita come qualcosa di spaventoso, da ignorare e dal quale fuggire, ma diventi parte integrante delle nostre vite».
“Quanto tempo passa tra la morte di una persona e la sua cremazione? Quanto bisogna aspettare? Ci sono tempi standard?”
Quando rispondiamo alle domande sui tempi necessari per una cremazione, ci teniamo sempre a precisare che non esistono tempi standardizzati. Ci sono infatti una serie di fattori che vanno tenuti in considerazione e che influiscono sui tempi d’attesa:
Di recente, su questo stesso sito, abbiamo parlato di una nuova tendenza che si sta diffondendo in America: i cimiteri naturali.
Si tratta di luoghi di sepoltura immersi nella natura, foreste e boschi dove è possibile seppellire i corpi in terra oppure disperdere le ceneri dopo la cremazione.
In risposta a una sempre maggiore sensibilità ambientale, questa stessa tendenza si sta diffondendo anche in Europa, come dimostrano i due esempi che riportiamo di seguito: il primo cimitero naturale di Parigi ed Eden Valley, che sorge vicino a Londra.
Cremazione, sepoltura o tumulazione? Secondo un recente sondaggio, svolto da TermLife2Go* su un campione rappresentativo di 500 persone, il 43% degli americani intervistati vorrebbe essere cremato.
Il restante 57% si divide tra sepoltura in terra e tumulazione in loculo, ma nessuna delle due opzioni ha ottenuto una percentuale pari alla cremazione.
Ma, quali sono i motivi per cui gli intervistati preferiscono la cremazione?