L’ATTIVITA’ SOCIALE SVOLTA da SO.CREM Bologna nell’ultimo anno e mezzo è stata essenzialmente orientata a due scopi: in primo luogo, garantire l’originario scopo istituzionale dell’Associazione (ovvero, la tutela del diritto alla cremazione dei propri associati); in secondo luogo, ampliare i servizi offerti.
LA CREMAZIONE nel nostro Paese continua a crescere senza sostanziali inversioni di tendenza. Secondo le stime diffuse da Sefit Federutility, nel 2013 le salme cremate in Italia sono cresciute dell’8,7% rispetto al 2012, pari a un aumento di 8.868 unità. Le ragioni di questo trend vanno ricercate non solo in un cambiamento socio-culturale, che innegabilmente c’è, ma anche nel crescente numero di impianti crematori presenti sul territorio e nell’impatto della crisi economica. Inutile negare che molte persone scelgono la cremazione perché più conveniente rispetto all’inumazione e alla tumulazione.
LA DICHIARAZIONE ANTICIPATA di trattamento permette di mettere nero su bianco le proprie volontà in caso di malattie o lesioni traumatiche irreversibili. E mentre arriva la sentenza del Consiglio di Stato che stabilisce che Eluana Englaro aveva diritto di morire in Lombardia (la Regione si rifiutò di attuare la sospensione delle terapie alla donna in stato vegetativo da 18 anni, che fu quindi trasferita in una clinica del Friuli per sospendere trattamento e sondino), si riapre il dibattito sul testamento biologico e sul diritto a decidere del proprio fine vita.