Cure palliative: sulla legge 38 si può (e si deve) fare di più

LA XVI GIORNATA DI SAN MARTINO ha offerto alla Federazione Cure Palliative l’occasione per fare il punto della situazione sui passi avanti compiuti nell’applicazione della legge 38 sulle cure palliative. Nel corso di una conferenza stampa tenutasi in Senato, il presidente della Federazione Luca Moroni ha sottolineato che “l’Italia vanta un quadro normativo esemplare a livello europeo e un impegno straordinario da parte delle organizzazioni che operano nelle cure palliative, ma ci sono aree in cui questa forma di assistenza è praticamente inaccessibile”. I dati, del resto, parlano chiaro: nonostante le cure palliative siano ormai largamente riconosciute come una forma di assistenza necessaria per chiunque sia colpito da un male incurabile, a cinque anni dall’entrata in vigore della legge 38 solo il 30% dei malati ha accesso a questo servizio.

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Italia: cremazioni al 20% nel 2014

LE CREMAZIONI EFFETTUATE IN ITALIA NEL CORSO DEL 2014 sono cresciute del 6,5% rispetto all’anno precedente, traducendosi in un aumento di 7.246 unità. A renderlo noto è SEFIT-Servizi Funerari Italiani, che come ogni anno ha pubblicato le statistiche sul settore evidenziando che nel 2014 sono state complessivamente effettuate 117.956 cremazioni di feretri contro le 110.710 del 2013. 

L’incidenza effettiva della cremazione sul totale delle sepolture ha raggiunto nel 2014 il 19,71%, e le regioni dove la cremazione è più diffusa – in termini di rapporto percentuale rispetto al dato nazionale – sono la Lombardia (24,8%), il Piemonte (16,1%) e l’Emilia-Romagna (13%).

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