Come viene autorizzata la cremazione in Francia? Dove si possono collocare le ceneri? Si possono disperdere? Tenere in casa? Vediamo insieme come funziona la cremazione in Francia e le differenze con l’Italia.
Un luogo di pace e di bellezza, che possa accogliere le ceneri – e i corpi – dei defunti appartenenti a varie confessioni, così come dei non credenti.
Questo l’ambizioso progetto alla base della volontà di recupero del cimitero di Casola Canina, portato avanti da Valentina Ciardelli ed Enrico Lesca.
L’improvvisa scomparsa del figlio ha infatti spinto i coniugi Lesca a cercare un luogo dove custodire le sue ceneri e hanno subito pensato a questo cimitero, attualmente dimesso e bisognoso di cure.
La Federazione Italiana Cremazione, che raggruppa le SO.CREM dislocate sul territorio italiano, presenta il progetto: “Gli adolescenti di fronte alla morte”.
L’idea nasce dalla volontà di parlare della morte e del lutto nelle scuole, iniziando dagli adolescenti tra i 16 e i 19 anni, considerandone gli aspetti sia psicologici sia filosofico-esistenziali.
All’interno della proposta formativa della neonata Scuola Capitale Sociale, ci preme segnalare il percorso Tanatologico, con corsi ideati appositamente per approfondire i temi legati al lutto, al morire e alla morte.
Destinati sia agli operatori (sanitari, funebri, volontari) sia ai cittadini interessati, i corsi sono attualmente in via di creazione, ma possiamo già anticiparvi alcuni degli argomenti che saranno trattati:
Negli Stati Uniti, un team di ricercatori della PNAS – Proceedings of the National Academy of Sciences ha creato un indicatore in grado di stimare il numero medio di individui che subiranno la morte di un parente strettoa causa del Coronavirus.
Un indicatore molto utile, in grado di stimare il “peso” del lutto nel corso dell’epidemia.
“Vorrei aver vissuto la vita a modo mio, non come gli altri si aspettavano la dovessi vivere”. È questo il rimpianto più comune, quello che affligge la maggioranza delle persone alla fine della propria vita.
Ne parla Bronnie Ware nel suo libro Vorrei averlo fatto, in cui individua i cinque rimpianti più comuni tra chi si trova ad affrontare la fine imminente della propria vita o di quella di un proprio caro.
Nel Regno Unito, l’emergenza sanitaria causata dal Coronavirus sembra stia spingendo le persone a pianificare e mettere per iscritto i loro desideri per il fine vita, alcuni per la prima volta, sfruttando due strumenti che, dal 2017, abbiamo anche in Italia:
Pubblicati in maggio 2020 i risultati dello studio commissionato all’Università di Bath da parte di DignityUK per approfondire la relazione tra cremazione e lutto.
L’obiettivo della ricerca, della quale abbiamo parlato in Una ricerca sul rapporto tra cremazione ed elaborazione del lutto, era esaminare la relazione tra i differenti aspetti della cremazione (come la presenza o meno di una cerimonia) e i livelli di dolore provati dai superstiti nel corso del tempo.