Un film di Natale sul lutto

Un film di Natale inconsueto, distante dalle commedie che in questo periodo dell’anno imperversano al cinema e sulle varie piattaforme video.

Sorella di neve è un film struggente, ma anche magico e divertente, ambientato tra i fiordi innevati della Norvegia e tratto dall’omonimo bestseller scritto da Maja Lunde e illustrato da Lisa Aisato.

I membri della famiglia che l’autrice Maja Lunde mette al centro della sua storia sono vittime di un lutto bloccato, che non trova la strada per progredire.

I genitori sono bloccati e ammutoliti per il dolore della perdita; davvero potente l’immagine della loro casa, l’unica senza luci di Natale, buia o oscura come se fosse stata inghiottita da un nube.

Cristian è il figlio di mezzo ed è solo e isolato; ha un unico amico che riesce solo a parlargli del tempo e della neve, come se fossero magicamente diventati due adulti annoiati.

La sorellina più piccola è all’oscuro di quello che è successo; sa che la sorella maggiore è stata ricoverata, ma nessuno è riuscito a dirle che è morta, quindi vive nell’attesa del suo ritorno.

All’interno di questo quadro

Si innesta Edvig, una bambina dai riccioli rossi in tinta con il cappotto, così sorridente ed esuberante da risultare, almeno all’inizio, fastidiosa e irritante.

Sarà questa amicizia straordinaria e decisamente magica a far capire al giovane Christian prima e alla sua famiglia poi, che l’amore non smette di esistere con la morte.

Capirà che è normale sentirsi tristi, che la morte è parte integrante della vita e che i ricordi sono un patrimonio inestimabile.

Alla fine, troverà il modo di onorare la vita della sorella, più che la sua morte, e per re-integrarla all’interno della sua amata famiglia.

Una storia commuovente di amicizia e amore fraterno, istruttiva per la mente e lenitiva per il cuore; assolutamente da vedere.

Per approfondire

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