Secondo i dati raccolti e pubblicati dalla Cremation Society of Great Britain, la pratica crematoria continua a diffondersi in tutto il mondo, con percentuali molto elevate in Asia, America ed Europa.
I dati pubblicati nell’ultimo numero di PHAROS INTERNATIONAL – la rivista della Cremation Society of Great Britain – illustrano le statistiche ufficiali relative alle cremazioni effettuate a livello internazionale nel corso del 2015.
Il primato mondiale è ancora del Giappone, dove la cremazione coinvolge il 99,9% dei decessi, seguito da Taiwan e Hong Kong, che nel 2015 hanno fatto registrare rispettivamente un 93,74% e un 91,40% di cremazioni sul totale di decessi.
>>Per approfondire il caso del Giappone, leggi anche l’articolo In Giappone esiste solo la cremazione.<<
Percentuali molto elevate si registrano anche in paesi come Svizzera (85,44%), Slovenia (83.65%), Svezia (81,33), Repubblica Ceca (80,45%) e Tailandia (80,00%).
In forte espansione la cremazione in Canada (68,85%) e in America (48,60%); si pensi che, secondo quanto riportato dalla Cremation Association of North America (CANA), se il trend si mantiene costante, negli Stati Uniti la cremazione supererà l’inumazione entro il 2020.
Tra i paesi dove la cremazione è meno rappresentata, invece, figurano Romania (0,37), Zimbabwe (2,59), Haiti (7,16%) e Cuba (9,02).
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I dati sulla cremazione in Italia
Con il 21,18%, in Italia la cremazione continua a crescere, anche se il distacco resta notevole rispetto ad altri paesi europei come Gran Bretagna (76,32%), Germania (55,32%), Portogallo (50,02%), Spagna (49,48%), Austria (42,44%) e Francia (35,44%).
>>Per maggiori informazioni sulla cremazione in Italia, si consiglia la lettura dell’articolo La cremazione in Italia: i dati 2015<<
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Per approfondire
Il totale delle cremazioni, il numero di crematori e la percentuale sul totale dei decessi paese per paese è disponibile alla pagina Le cremazioni in Europa e nel mondo