Separare le ceneri e conservarne una parte fuori dal cimitero: il Dicastero per la Dottrina della Fede si apre a questa possibilità. Ma in Italia si può fare?
Nella lettera di risposta che il Dicastero per la Dottrina della Fede, nella persona del Prefetto Víctor Manuel Card. Fernández, ha inviato al Cardinale Matteo Maria Zuppi, Arcivescovo di Bologna, si legge:
«Posto che venga escluso ogni tipo di equivoco panteista, naturalista o nichilista e che le ceneri del defunto siano conservate in un luogo sacro, l’autorità ecclesiastica, nel rispetto delle vigenti norme civili, può prendere in considerazione e valutare la richiesta da parte di una famiglia di conservare debitamente una minima parte delle ceneri di un loro congiunto in un luogo significativo per la storia del defunto».
Questa risposta ha fatto velocemente il giro del mondo, producendo storture e incomprensioni, che ci teniamo a chiarire:
1. La chiesa cattolica NON ammette la dispersione
Con questa lettera, la chiesa cattolica ha ammesso sì la possibilità di conservare una parte delle ceneri in luogo sacro, ma non vuole assolutamente che il resto venga disperso.
La chiesta cattolica continua ad essere contraria alla dispersione, perché la ritiene una «deriva panteista» e pensa che le ceneri debbano essere conservate, al fine di preservare la memoria del defunto.
La chiesa ritiene anche che le ceneri debbano essere conservate in luogo sacro (cimitero o altro luogo deputato), in modo che famigliari e amici abbiano un luogo dedicato al ricordo.
Detto questo, si è però aperta alla possibilità di concedere alla famiglia di conservare una quantità minima di cenere, che deve però essere conservata, non dispersa.
2. E la legge italiana?
Nel nostro Paese, le normative consentono di:
- Conservare le ceneri in cimitero.
- Affidare le ceneri a qualcuno, che le conserva presso la propria abitazione.
- Disperdere le ceneri in un’area cimiteriale.
- Disperdere le ceneri in natura, purché sia un luogo aperto, distante da qualsiasi manufatto o costruzione.
La normativa italiana, d’altra parte, NON consente:
- La manomissione dell’urna (se viene consegnata a un famigliare per la conservazione, è sigillata e non può essere aperta).
- La divisione delle ceneri in più luoghi (tipo metà in cimitero, metà a casa. Oppure metà dentro un’urna e metà disperse).
- La dispersione in più luoghi (le ceneri sono indivisibili, perché sono equiparate a un cadavere).
In definitiva
Per l’attuale legge italiana, le ceneri restano indivisibili, quindi è molto improbabile che un Comune possa dare l’autorizzazione a conservare una piccola quantità di cenere e tumulare il resto.
Allo stesso tempo, però, la risposta data dalla Chiesa è il segnale che le esigenze della società stanno cambiando e che sempre più persone chiedono di poter conservare una parte delle ceneri.
È anche vero che moltissime persone vorrebbero conservarne una parte e disperdere il resto, ma sulla dispersione la chiusura della Chiesa resta totale.
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