Le Disposizioni Anticipate di Trattamento (DAT) hanno corso un terribile rischio: se l’emendamento proposto dal Movimento 5 Stelle fosse stato approvato, i cittadini avrebbero dovuto depositare le proprie DAT presso il Comune di nascita, con prevedibili inutili complicazioni.
Per fortuna, il Presidente del Senato – Sergio Mattarella – ha considerato l’emendamento inammissibile e l’ha rigettato, per cui nel DL Semplificazioni non c’è alcun riferimento alle DAT.
Questo significa che i cittadini che scelgono di redigere le loro Disposizioni Anticipate di Trattamento per scrittura privata potranno continuare a consegnarle presso il proprio comune di residenza.
Una battaglia vinta, quindi, che però lascia ancora aperte diverse questioni irrisolte:
- Le istituzioni non hanno mai provveduto a informare i cittadini dell’esistenza e dei contenuti della Legge 2 dicembre 2017 n. 219 con apposite campagne nazionali, anche se questo era previsto nella legge stessa.
- Manca un’uniformità a livello nazionale sulle modalità di consegna delle DAT. Ogni Comune ha un suo modo di registrare le DAT, e tanti non hanno ancora attivato l’apposito registro comunale.
- Non esiste ancora una banca data nazionale che raccolga le Disposizioni Anticipate di Trattamento, anche se sono stati stanziati fondi per la sua realizzazione.
Tutto questo significa che:
- Sono ancora pochi i cittadini che sanno della possibilità di redigere le proprie Disposizioni Anticipate di Trattamento.
- Non esiste un sistema diretto e automatico per informare gli operatori sanitari che la persona, ricoverata in stato di incapacità, ha depositato una DAT presso un notaio o un Comune. Al momento attuale si deve fare affidamento sul “fiduciario” (che va indicato nella DAT stessa).
C’è ancora quindi tanto lavoro da fare affinché siano garantiti i diritti del morente e, almeno per il momento, sembra che le uniche forze messe in campo siano quelle del Terzo Settore (le varie SO.CREM, l’Istituto Luca Coscioni, l’Associazione Libera Uscita, solo per citarne alcuni) che, in Italia, si dimostra più attivo che mai.
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