Dall’analisi delle ultime statistiche, pubblicate come di consueto dalla Cremation Society of Great Britain, la cremazione è in continua crescita e va diffondendosi in tutto il mondo.
A partire da quest’anno, le statistiche della cremazione a livello mondiale sono raccolte in un numero dedicato, che viene inviato come allegato della rivista PHAROS INTERNATIONAL.
I dati permettono di mettere a confronto i numeri e le percentuali della cremazione a livello internazionale per gli anni 2017 e 2018.
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La cremazione nel mondo
Ancora sul podio: il Giappone, che detiene il primato mondiale in materia di cremazione, raggiungendo quota 99,97% sul totale dei decessi. Dietro il Giappone si posizionano Taiwan (96,76%) e Hong Kong (92,26%).
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In forte crescita la cremazione in Danimarca che, con i suoi 20 poli crematori, ha raggiunto le 46.340 cremazioni all’anno (nel 2017 erano 44.290) e un 83,90% sul totale dei decessi.
Numeri elevati si segnalano in Svezia (75.669 cremazioni – 82,10% dei decessi), in Svizzera (57.694 cremazioni pari all’82,08% dei decessi) e in Slovenia (“solo” 17.188 cremazioni che, però, rappresentano l’83,91% dei decessi).
Ci teniamo a evidenziare anche il caso della Germania dove sono presenti 164 poli crematori e la cremazione ha raggiunto le 643.200 unità (erano 578.008 nel 2017), con un 67% sul totale dei decessi.
I paesi dove la cremazione è meno rappresentata?
Il fondo della classifica resta pressoché invariato rispetto al 2017, con Romania (da 0,45% a 0,50%), Gana (da 7,16% a 6,67%) e Mongolia (da 8,15% a 7,64%).
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E l’Italia?
Ogni anno, nel mese di settembre, SEFIT-UTILITALIA rende noti i dati sulle cremazioni effettuate nei poli crematori italiani; appena li riceveremo, faremo un articolo in merito.
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Per approfondire
Le Statistiche della cremazione, specifiche paese per paese, sono disponibili alla pagina seguente: