Se io morissi domani e i miei cari dovessero sistemare tutti gli oggetti che ho accumulato nel corso della vita; per loro sarebbe un compito facile, difficile o pressoché impossibile?
Da questa premessa nasce il libro: The Gentle Art Of Swedish Death Cleaning, scritto da Margareta Magnusson, artista nata in Svezia e laureata al Beckman’s College of Design.
Il libro della Magnusson parte proprio dal presupposto che, vivendo più a lungo, finiamo per accumulare una quantità di “cose” che, spesso, non ci servono e che, con ogni probabilità, non serviranno nemmeno alle persone che resteranno dopo di noi.
Per questo, l’autrice introduce il concetto di dostadning che è una combinazione delle parole svedesi “morte” e “pulizia”.
Il concetto è abbastanza semplice: pulisci finché sei in vita, così faciliterai il compito a coloro che resteranno e migliorerai la qualità della tua stessa esistenza.
Secondo la Magnusson, infatti, il dostadning non è uno stato, ma un processo che può iniziare in qualsiasi momento e che dura tutta la vita, grazie a piccoli passi che migliorano l’organizzazione quotidiana e che permettono di avere una casa sempre in ordine e “ridotta all’essenziale”.
Scrive la Magnusson: «Quando ti rendi conto che fai fatica a chiudere i cassetti o le ante dell’armadio, allora è sicuramente arrivato il momento di fare qualcosa, anche se hai solo trent’anni»
Il libro descrive infatti un metodo per organizzare tutti i beni terreni, in modo che la famiglia non debba rischiare un esaurimento nervoso nel gestire tutte le cose che, dopo la morte, ci sopravvivono.
Il sistema raccontato dalla Magnusson nel suo libro si fonda su cinque punti principali:
1. Confrontati con le persone attorno a te
Per decidere quali oggetti conservare, la Magnusson consiglia di coinvolgere famigliari e amici, per capire se ci siano degli oggetti ai quali si sentono affezionati e che non vorrebbero veder sparire.
Non è obbligatorio dire che stai facendo pulizia in vista della tua futura morte! Sarà sufficiente spiegare che hai accumulato troppe cose e che, sistemando, non vorresti eliminare cose preziose per le persone alle quali vuoi bene.
2. Conserva il necessario
La Magnusson consiglia di liberarsi degli oggetti dei quali non si ha più alcun bisogno:
- gli oggetti che hanno un valore o un utilizzo, per se stessi o per gli altri membri della famiglia, vengono conservati;
- gli oggetti che non hanno un uso o uno scopo vengono scartati, donati o venduti.
3. Fai spazio
L’autrice consiglia, prima di tutto, di partire con l’obiettivo di fare spazio: «Quanti mobili “in ottime condizioni” conservate in quel magazzino dove nessuno entra più da anni? Sei sicuro che qualcuno in famiglia potrebbe volere o averne bisogno? Quanti sono i vestiti che tieni nell’armadio e che non indossi mai?»
4. Crea una scatola dei ricordi
Una volta che hai liberato spazio, la Magnusson consiglia di passare agli oggetti più piccoli, come le foto, le cartoline, le lettere, gli inviti.
L’autrice consiglia: «Elimina foto/biglietti/inviti ecc. che riguardano persone che non riconosci o che non ricordi più. Mantieni invece in una scatola tutto quello che ancora ti emoziona o che ha un significato».
5. Basta accumulare!
La parte più difficile, una volta finito di sistemare, è evitare di accumulare altro materiale! Il consigli della Magnusson sono due:
- non aggrapparsi alle cose;
- allenarsi a guardare, invece di comprare.
La domanda che dovremmo farci, prima di comprare nuovi oggetti, è: «Ho veramente bisogno di questo oggetto?».
Il processo, conclude la Magnusson, aiuterà le persone ad: «Adottare uno stile di vita più degno di valore, minimizzando le cose che possediamo e diventando più consapevoli dell’impronta che i nostri beni lasciano dopo di noi».