La sofferenza per la morte del proprio animale domestico talvolta si rivela uguale, se non maggiore, a quello che proviamo per la morte di un famigliare.
Eppure, il lutto per la morte di un animale d’affezione è ancora poco riconosciuto e spesso ci sentiamo dire frasi come: “Ma stai ancora male per il cane?! Non è normale che soffri così! È morto da un mese!”.
Soffrire per la morte del proprio compagno a quattro zampe è, invece, del tutto normale: gli animali domestici non giudicano, sanno amare in modo incondizionato e con la loro presenza riempiono le nostre vite, quindi non dovrebbe stupire che sia difficile venire a patti con la loro scomparsa.
Il ruolo sempre più centrale ricoperto dagli animali d’affezione è evidente anche dal rapporto Assalco – Zoomark che, nel 2018, ha registrato la presenza di 60.400.000 animali domestici nella sola Italia.
«Molte ricerche – ha dichiarato Loriana de Cataldo* in un’intervista su SOCREM NEWS, la rivista pubblicata da SO.CREM Torino – hanno evidenziato che il supporto sociale che danno gli animali va a integrare quello delle relazioni umane.
«I cani, in particolare, sono dei facilitatori sociali, permettono di instaurare nuove relazioni, si forma una socialità con altri proprietari. Insieme a loro si condividono tempi, spazi, momenti di vita, tanto che quando muore un animale si sente un grande vuoto».
Il dolore di questa perdita è socialmente riconosciuto?
«Non viene riconosciuta la relazione e non viene riconosciuto il lutto – continua Loriana de Cataldo su SOCREM NEWS. – E quando il lutto non è socialmente riconosciuto è difficile trovare un supporto.
«[…] Ti senti dire: “Ma stai ancora male? Ma per il cane?! Ma è morto da un mese! Non è normale che soffri così”.
E questo ti porta a non sentirti compreso, non ne vuoi parlare con nessuno, a volte ti senti anche un po’ strano, pensi ci sia qualcosa che non va».
Che cosa fare, dunque, per elaborare il lutto?
1. Prendetevi il tempo dell’addio
Potete organizzare una veglia di saluto oppure un vero e proprio funerale, l’importante è prendersi un momento per dire addio al vostro animale defunto, condividendo con famigliari e amici le emozioni associate alla sua morte e il ruolo che ha avuto nelle vostre vite.
2. Disponete del suo corpo
Decidete insieme alla famiglia e al veterinario che cosa fare delle spoglie del vostro animale. Potete scegliere di seppellirlo in giardino, creando una tomba, oppure in un cimitero per animali.
Oggi molte famiglie scelgono per la cremazione e fanno riporre le ceneri dentro un’urna, che può essere anche personalizzata, ad esempio con un disegno fatto su misura e il nome dell’animale inciso sopra.
3. Non abbiate paura di parlare
Gli animali da compagnia fanno parte delle nostre vite per tanto tempo (un gatto può vivere – in media – fino a quindici anni, un cane fino a tredici), per cui è normale che ne sentiate la mancanza e che abbia lasciato un vuoto.
Se ne avete bisogno, condividete la vostra sofferenza con i vostri amici, soprattutto se anche loro hanno animali, e con i vostri famigliari. Non vergognatevi dei vostri sentimenti. Avete perso un amico e un compagno di vita. È normale soffrire.
4. Non vergognatevi di chiedere aiuto
Se la perdita influenza la vostra vita quotidiana a lungo nel tempo, non vergognatevi di chiedere aiuto a un terapeuta. Come si diceva sopra, il dolore per la perdita di un animale più essere intenso o difficile da gestire tanto quello per la perdita di un proprio caro defunto.
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Per approfondire
Leggi l’intervista completa a Loriana de Cataldo su SOCREM NEWS, numero 2.2019. È scaricabile gratuitamente in formato pdf al link: Quando muore un’animale domestico.
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*Loriana de Cataldo
Laureata in psicologia a indirizzo clinico presso l’Università degli Studi di Padova, è professional counselor. Studiosa delle interazioni uomo-animale, si occupa di pet loss counseling.Insieme alla Prof.ssa Ines Testoni, ha scritto il libro Un lutto speciale. Delegittimazioni culturali e rappresentazioni della morte nella perdita di un animale domestico, edito da Franco Angeli