Pubblicato nel 2015, L’invenzione della madre, scritto da Marco Peano, è un romanzo breve che racconta la malattia, la morte e il lutto con grande sensibilità, senza scivolare nell’autocommiserazione o nel sentimentalismo.
Il protagonista del romanzo è Mattia, un ragazzo di ventisette anni. La madre, malata terminale di cancro, viene riportata a casa dall’ospedale, non perché sia guarita, ma perché la famiglia ha scelto di attendere la morte a casa.
Con la madre ormai allettata, Mattia prende la decisione di trascorrere con lei ogni singolo momento possibile, vivendo ogni respiro come un dono prezioso.
«Mattia contava i secondi in cui il respiro [della madre] si assentava come chi calcoli l’intervallo che si frappone tra il lampo e il tuono, e ogni volta, quando sembrava che non potesse più esserci niente da fare, il respiro tornava. Sua madre era un temporale in progressivo allontanamento, e nessuno poteva opporsi».
Nell’accudirla, Mattia si assume il compito di: «Correre più veloce del cancro. Correre, vivere con la madre tutte le esperienze che la morte arriverà a negare. Correre, per non perdere neanche un minuto di vita della madre. Ma il cancro ha molto più fiato di lui»
Il romanzo si sofferma, con lucida consapevolezza, sull’altalena di sentimenti che Mattia prova nei confronti di sua madre: il desiderio che l’agonia finisca e la speranza che la morte non sopraggiunga mai.
Talvolta, infatti, Mattia pensa che «Sarebbe molto facile eccedere con la morfina. Ha letto su un sito che incrementando in maniera significativa la dose somministrata quotidianamente si possono ottenere effetti letali. Direbbe di essersi sbagliato nel dosaggio, e tutti gli crederebbero senza fatica».
Altre volte, invece: «Sarebbe disposto a rinunciare a tutto pur di averla accanto per sempre così. Anche se lei sta soffrendo e lui lo sa, vuole – pretende – che quel poco di vita che è rimasto in lei si possa egoisticamente perpetuare. Si ritrova a fissare ciò che resta della donna che lo ha generato e si dice: ogni respiro suo che mi perdo, non accadrà mai più».
Libro dell’Anno di Fahrenheit (Radio 3), L’invenzione della madre si è aggiudicato il “Premio Volponi Opera Prima Stefano Tassinari”.