Ritrovate testimonianze della cremazione come rito funerario risalenti a 9.000 anni fa in un sito archeologico israeliano.
Un’equipe di archeologi ha infatti scoperto resti carbonizzati di un giovane adulto nell’antico villaggio di Beisamoun, a nord della Valle de Giordano.
Stando alle analisi, i resti sarebbero databili tra il 7031 e il 6700 A.C.!
Il rito predominante per millenni è stato il seppellimento dei defunti, dice Fanny Bocquentin, archeologa del Centro Nazionale Francese per la Ricerca Scientifica di Parigi in un articolo di “New Scientists”: le ricerche precedenti infatti suggeriscono che i Neanderthal seppellissero i propri defunti già 70.000 anni fa.
L’avvento della cremazione he segnato un distacco dalla precedente tradizione che aveva incoraggiato i vivi a prendersi cura dei morti seppellendo i loro resti nelle vicinanze, un processo lungo che occupava anche per molto tempo le vite di chi rimaneva.
In confronto la cremazione era un processo più veloce e meno complesso. “Questa è una redefinizione dello spazio dei morti all’interno del villaggio e della società” afferma infatti la Bocquentin.
L’archeologa e i suoi colleghi hanno scavato la fossa funeraria nel 2013. Hanno dissotterrato 355 frammenti ossei per la maggior parte carbonizzati trovando anche ceneri provenienti dal legno usato nella pira funeraria, ma non riuscendo a stabilire se il corpo del giovane adulto fosse collocato al di sopra, al di sotto o a fianco della catasta di legno.
La Bocquentin afferma che l’evidenza della cremazione nel sito di Beisamoun sia indicativo di un cambio culturale. “Nel periodo precedente alle nostre scoperte, le pratiche funerarie sono distribuite nel tempo, i deceduti sono seppelliti, in attesa della decomposizione, dopo la quale la sepoltura veniva riaperta, le ossa riorganizzate e il teschio rimosso e ricollocato in altre fosse con altri defunti”.
La cremazione invece si rivela molto efficace: riducendo il tempo investito per la sepoltura del defunto può rivelare una nuova relazione dei vivi con i loro morti e dei vivi con l’elaborazione del loro lutto.
Beisamoun è il più antico luogo conosciuto dove sia attestata la cremazione nel vicino oriente, ma prove di questa pratica esistono già in Alaska, dove nel 2014 alcuni ricercatori trovarono i resti carbonizzati di un bambino datati almeno a 11,500 anni fa.
Per approfondire
*La ricerca è stata pubblicata nel giornale specialistico PLOS One a cui si rimanda per ulteriori informazioni.