I DATI STATISTICI DIFFUSI da Federutility-SEFIT sulle cremazioni effettuate in Italia nel corso del 2012 hanno confermato che, di anno in anno, il numero di persone che sceglie questa pratica continua ad aumentare. Nel 2012, infatti, le cremazioni sono state più di 100mila (101.842, per la precisione), con una crescita del 15% rispetto al 2011.
Secondo SEFIT, questo andamento è essenzialmente legato a due fattori: la presenza di un maggior numero di impianti sul territorio e la crisi economica, che spinge a optare per soluzioni più semplici e convenienti. Oltre che in senso assoluto, la pratica crematoria è cresciuta anche in termini relativi rispetto ai decessi, raggiungendo il 16,62% (nel 2009 si era al 12,15%). Le regioni in cui si fanno più cremazioni sul totale nazionale risultano essere la Lombardia (25,7%), il Piemonte (13,7%) e il Veneto (12,3%), mentre quelle che hanno registrato la maggiore crescita percentuale rispetto al 2011 sono la Sardegna (+63,9%), l’Emilia-Romagna (+32,8%) e l’Umbria (+31,7%).01.842, per la precisione), con una crescita del 15% rispetto all’anno precedente.
In termini di crescita numerica assoluta (sempre rispetto al 2011), invece, troviamo Emilia-Romagna (+3.003), Lombardia (+2.993) e Piemonte (+2.665). In generale, la cremazione continua a essere molto più diffusa al Nord, che del resto può contare sul maggior numero di impianti – ancora scarsissimi al Sud e nelle Isole.