«Vorrei disperdere le ceneri di mia madre in due luoghi diversi: a Bologna, dove ha vissuto tutta la vita, e a Rimini, dove andava sempre in villeggiatura da ragazza. Mi hanno detto che non posso farlo, ma non capisco il perché! Era questa la sua volontà…»
Questa domanda ci è stata posta dal figlio di una nostra socia, deceduta di recente. La risposta che gli abbiamo fornito, e che condividiamo in questa sede, si basa su due presupposti:
- La legge. Per la legge italiana, le ceneri non si possono dividere e non si possono trasformare. La legge italiana è infatti volta a tutelare le ceneri e qualsiasi manomissione è equiparata al vilipendio di cadavere e, pertanto, punita dalla legge con pesanti ammende pecuniarie fino al carcere.
… - Il rispetto delle ceneri. I limiti imposti dalla legge non sono il risultato di un capriccio, sono un modo per preservare la dignità delle ceneri di cremazione. Se potessimo fare qualsiasi cosa, rischieremmo di dimenticare che quella cenere è ciò che resta di una persona defunta, che quella cenere è una persona defunta, e finiremmo per considerarla alla stregua della cenere prodotta da un caminetto.
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Come poter risolvere?
Per assecondare il desiderio della madre, una possibile soluzione è, previa autorizzazione, disperdere le ceneri a Rimini e conservare l’urna a Bologna.
L’urna, anche se vuota, reca comunque il nome e cognome della defunta e può rappresentare l’ultima vestigia della persona che non c’è più.
In questo modo, la defunta potrà avere una doppia collocazione senza ledere la dignità delle ceneri di cremazione, e senza che il figlio infranga la legge.
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