LA CORTE DI CASSAZIONE ha riconosciuto a Socrem Varese il diritto di far rispettare la volontà crematoria di un associato che, per volere dei familiari, era stato inumato.
Il caso risale al 1996, quando al decesso di un socio regolarmente iscritto la cremazione fu impedita dalla moglie e dalla figlia. Il Comune autorizzò il seppellimento e la Società di Cremazione decise, in qualità di esecutrice testamentaria, di avviare un procedimento presso il Tribunale di Varese contro i familiari.