IL 4 FEBBRAIO SCORSO la Commissione Affari sociali della Camera ha finalmente avviato, per la prima volta nella XVII legislatura, la discussione sul cosiddetto testamento biologico. Sette le proposte di legge all’ordine del giorno, tutte di iniziativa parlamentare. Oggetto della discussione interna alla Commissione sono state in primis le proposte legate al consenso informato e alle dichiarazioni anticipate.

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LO SCORSO 29 OTTOBRE si è tenuto a Bologna, presso la sede dell’Associazione Rivivere guidata dal professor Francesco Campione, il primo Death Café italiano. L’evento, che ha riscosso un notevole successo di pubblico, ha costituito l’occasione per discutere liberamente di un tema sempre più tabù per la nostra società: quello della morte. Perché se è vero che ogni giorno siamo esposti alla morte violenta (quella di cui ci parlano continuamente i media), è altrettanto innegabile che qualsiasi discussione sul decesso “naturale” tende a essere accuratamente evitata.

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LA XVI GIORNATA DI SAN MARTINO ha offerto alla Federazione Cure Palliative l’occasione per fare il punto della situazione sui passi avanti compiuti nell’applicazione della legge 38 sulle cure palliative. Nel corso di una conferenza stampa tenutasi in Senato, il presidente della Federazione Luca Moroni ha sottolineato che “l’Italia vanta un quadro normativo esemplare a livello europeo e un impegno straordinario da parte delle organizzazioni che operano nelle cure palliative, ma ci sono aree in cui questa forma di assistenza è praticamente inaccessibile”. I dati, del resto, parlano chiaro: nonostante le cure palliative siano ormai largamente riconosciute come una forma di assistenza necessaria per chiunque sia colpito da un male incurabile, a cinque anni dall’entrata in vigore della legge 38 solo il 30% dei malati ha accesso a questo servizio.

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NELLA SEZIONE Pubblicazioni è scaricabile in pdf il numero 48 di SO.CREM Bologna Informazione, la rivista semestrale di aggiornamento per i nostri associati.

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LE CREMAZIONI EFFETTUATE IN ITALIA NEL CORSO DEL 2014 sono cresciute del 6,5% rispetto all’anno precedente, traducendosi in un aumento di 7.246 unità. A renderlo noto è SEFIT-Servizi Funerari Italiani, che come ogni anno ha pubblicato le statistiche sul settore evidenziando che nel 2014 sono state complessivamente effettuate 117.956 cremazioni di feretri contro le 110.710 del 2013. 

L’incidenza effettiva della cremazione sul totale delle sepolture ha raggiunto nel 2014 il 19,71%, e le regioni dove la cremazione è più diffusa – in termini di rapporto percentuale rispetto al dato nazionale – sono la Lombardia (24,8%), il Piemonte (16,1%) e l’Emilia-Romagna (13%).

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“LE HANNO CONCESSO IL DIRITTO di porre fine alla propria vita perché malata di depressione. Ha solo 24 anni, Laura (nome di fantasia) e ha chiesto e ottenuto da un gruppo di medici del Belgio di poter morire dolcemente perché “la vita non fa per me”. La donna ha raccontato di soffrire di questa malattia da quando era bambina e di non farcela più, come riporta il giornale locale De Morgen.

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IL COMUNE DI BOLOGNA HA APPROVATO l’aggiornamento delle tariffe cimiteriali per l’anno 2015 con apposita delibera del 28 luglio scorso. In generale, le tariffe sono state incrementate dell’1,3% (in conformità a quanto previsto dal vigente Regolamento di Polizia Mortuaria), ma per alcune voci – come concessione loculi, allacciamento luce votiva, cremazione bambini e parti anatomiche – sono state introdotte significative agevolazioni.

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Vi invitiamo a leggere un interessante post della tanatologa Marina Sozzi, che sul suo blog Si può dire morte si è posta alcune domande molto importanti: al di là dell’innegabile tragedia privata, non sarebbe forse il caso di considerare il cancro come un problema socio-politico di grande complessità? E invece di soffermarsi soltanto sullo “stile di vita” e le abitudini alimentari del singolo individuo, non sarebbe forse opportuno capire qual è il peso effettivo che l’inquinamento ambientale ha nella diffusione di questa (come di altre) patologie? 

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LA CORTE DI CASSAZIONE ha riconosciuto a Socrem Varese il diritto di far rispettare la volontà crematoria di un associato che, per volere dei familiari, era stato inumato.
Il caso risale al 1996, quando al decesso di un socio regolarmente iscritto la cremazione fu impedita dalla moglie e dalla figlia. Il Comune autorizzò il seppellimento e la Società di Cremazione decise, in qualità di esecutrice testamentaria, di avviare un procedimento presso il Tribunale di Varese contro i familiari.

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di Franco Lapini, presidente Federazione Italiana Cremazione
PREMETTO molto sinceramente che, se anche qualcuno dovesse sentirsi “disturbato” dalle mie considerazioni, non mi importa. Mi sentirei molto più in colpa per non aver esternato le mie convinzioni che per il pensiero di aver scosso qualcuno da un “assopimento” pluridecennale. La mia analisi sarà condivisa o no, non lo so. So solo che per il bene delle Socrem e, conseguentemente, della Federazione dobbiamo affrontare i problemi che abbiamo di fronte.

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