«La sofferenza inutile è un male che dovrebbe essere evitato nelle società civili e dovrebbe essere evitato sia quando la malattia non è più guaribile sia quando la condizione clinica di disabilità è irreversibile e porta con sé dolore e umiliazione; quindi in tutte quelle condizioni di vita che sono andate al di là del limite dell’umana sopportazione».

Questo è quanto sostenuto da Maria Antonietta Farina Coscioni al convegno Con dignità, senza dolore, organizzato da SO.CREM Bologna il 12 gennaio 2019 per approfondire il tema delle cure palliative e della terapia del dolore nell’ambito del fine vita.

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In Italia, le ceneri di cremazioni hanno – per legge – lo stesso “status” del cadavere. Questo significa che qualsiasi azione effettuata senza le dovute autorizzazioni, o qualsiasi manomissione, è punita a livello penale come “vilipendio di cadavere”. In pratica: si rischia il carcere.

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Oggigiorno, le produzioni cinematografiche e televisive lasciano ampio spazio al tema della morte, talvolta con grande sensibilità e profondità d’indagine, esplorando anche un’aspetto spesso trascurato: l’elaborazione del lutto

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La presentazione del libro “La morte si fa social”, organizzata da SO.CREM Bologna lunedì 26 novembre 2018 presso la Biblioteca Sala Borsa, è stata più di una semplice esposizione dei contenuti del libro.

L’incontro è stato un vero e proprio confronto tra l’autore del libro, il filosofo Davide Sisto, e il Prof. Francesco Campione – medico psicologo, tanatologo, Presidente dell’Associazione Rivivere.

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A distanza di dieci anni dalla sua uscita, il romanzo Accabadora di Michela Murgia torna a far parlare di sé. L’autrice è stata infatti ospite dell’incontro “Un silenzio sbagliato – l’eutanasia tra romanzo, medicina e bioetica”, tenutosi a Bologna il 12 febbraio 2019.

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Ampiamente diffusa, e non solo nel nostro Paese, la credenza che in passato si morisse “meglio”: nel proprio letto, circondati dai propri cari che fornivano amorevole assistenza. Ma era veramente così?

A questa domanda ha dato risposta il sociologo Marzio Barbargli nel corso del convegno “Con dignità, senza dolore, organizzato a Bologna dalla nostra Associazione in data 12 gennaio 2019. 

Di seguito, il riassunto del suo intervento “Tempi, luoghi e competenze: i luoghi della cura, i luoghi della morte”

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Le Disposizioni Anticipate di Trattamento (DAT) hanno corso un terribile rischio: se l’emendamento proposto dal Movimento 5 Stelle fosse stato approvato, i cittadini avrebbero dovuto depositare le proprie DAT presso il Comune di nascita, con prevedibili inutili complicazioni.

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Siamo lieti di annunciare la nascita della Scuola di Tanatologia diretta dal Prof. Francesco Campione, che inizierà a Bologna il 30 marzo 2019: un percorso di studi che permetterà di approfondire in che modo “la morte influenza e trasforma il sapere”. 

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«Vorrei disperdere le ceneri di mia madre in due luoghi diversi: a Bologna, dove ha vissuto tutta la vita, e a Rimini, dove andava sempre in villeggiatura da ragazza. Mi hanno detto che non posso farlo, ma non capisco il perché! Era questa la sua volontà…»

Questa domanda ci è stata posta dal figlio di una nostra socia, deceduta di recente. La risposta che gli abbiamo fornito, e che condividiamo in questa sede, si basa su due presupposti:

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Se vi dicessimo che, da ora in avanti, dovrete consegnare le vostre Disposizioni Anticipate di Trattamento (DAT) non presso il vostro Comune di residenza, ma presso il vostro Comune di nascita, che cosa pensereste? 

Probabilmente la stessa cosa che abbiamo pensato noi, ovvero che non può essere vero, che si tratta di una delle tante “bufale” veicolate da internet. E invece si tratta di una proposta reale e rischiosamente vicina all’essere approvata

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