Funerali laici: intervistato Richard Brown

Siamo molto lieti di condividere l’intervista al celebrante laico Richard Brown, che fa parte del consiglio direttivo di SO.CREM Catania, nonché di Federazione Italiana Cremazione e di FederCelebranti.

Richard Brown è stato intervistato da Francesca Padovan all’interno del podcast Si muore una volta, insieme a Camilla Valle Porlezza, sua ex allieva e attualmente celebrante laica professionista.

Tantissimi gli argomenti affrontati nel corso della puntata: dalle esperienze personali e professionali dei due celebranti intervistati, fino alla consapevolezza che questo tipo ci cerimonie sono ancora troppo poco conosciute e possono contare su spazi limitatissimi all’interno del nostro settore.

In questa sede, ci teniamo a mettere in evidenza:

  • alcune definizioni, che sono emerse nel corso di questo dialogo a tre voci
  • le ultime novità, che stanno ampliando le cerimonie laiche verso direzioni inaspettate;
  • qualche punto critico, di cui è bene che il settore funerario prenda coscienza.

La figura del celebrante

«Il celebrante è quel professionista che ascolta i tuoi racconti e li trasforma in un racconto per gli altri. È quella persona che, nel rispetto e nella dignità del momento, ha il giusto distacco per poter leggere a voce alta davanti a tutti un testo. È quella persona che non sbaglierà mai il nome di chi è morto, perché ha organizzato la cerimonia insieme a voi».

Le cerimonie laiche

Sono cerimonie ritagliate su misura, in cui si alternano momenti più solenni, in cui si da spazio a parole e citazioni importanti, con aneddoti e racconti che strappano un sorriso. Il cerimoniere parla con la famiglia per raccogliere informazioni, ricordi e pensieri sul defunto; coinvolge gli amici e chiunque voglia avere un ruolo nella costruzione della cerimonia.

Non solo funerali

Le celebrazioni laiche non riguardano più solo funerali e matrimoni. Ascoltando questa puntata, abbiamo scoperto l’esistenza di altri tipi di cerimonie: di divorzio, di benvenuto al mondo di un bambino o di una bambina (anche a seguito di adozione). In sintesi: «Si possono celebrare tutti quei momenti che sentiamo di voler fermare, quindi di volere in qualche modo rendere ufficiali».

Troppo poco, però, lo spazio dedicato

Spazio inteso come fisico: «A Roma, che è una capitale con più di due milioni e mezzo di abitanti, ci sono quattro sale del commiato dove celebrare i funerali laici, di cui due comunali e due privati».

Ma anche poco spazio lasciato all’interno del settore: «Sono funerali inclusivi, eppure se ne parla poco. Anche le stesse pompe funebri difficilmente informano i dolenti che il funerale laico esiste».

Abbiamo riscontrato gli stessi problemi di spazio – sia sul fronte dell’informazione sia nei luoghi dedicati – nei due sondaggi che abbiamo svolto come SO.CREM Bologna e ai quali abbiamo dedicato due articoli:

In conclusione

Non ci resta che augurarvi un buon ascolto:

Per approfondire

Sul podcast

Si muore una volta sola è un podcast scritto e condotto da Francesca Padovan, mentre la post produzione e il montaggio del suono sono a cure di Giulio Patuzzi. Francesca ha scelto di abbattere il tabù della morte un episodio alla volta, coinvolgendo persone comuni, Necrofori, Tanato-esteti, Tanatologi, ma anche psicologi, linguisti, designer, artisti, perché la morte – come dimostriamo da anni sul sito e sulla rivista della nostra Associazione – non riguarda solo il settore funerario.

Su Federcelebranti

Federcelebranti riunisce i celebranti attivi in Italia: professionisti del settore delle cerimonie non tradizionali, che ingloba più tipologie di cerimonie, da quelle civili a quelle laiche, a quelle umaniste e infine a quelle simboliche. Si occupa di:

  • promuovere la figura del celebrante laico;
  • diffondere una cultura della celebrazione inclusiva, che rispetti le scelte personali e priva di riferimenti religiosi;
  • organizzare corsi di formazione;
  • fornire linee guida etiche e professionali per i celebranti.