Nonostante la Chiesa Greco Ortodossa continui a contrastare la pratica della cremazione in Grecia, il nuovo impianto crematorio, costruito a Ritsona, vicino ad Atene, si sta già ritagliando un ruolo sempre più importante, dando nuove speranze a chi ha sempre sostenuto la libertà dei cittadini di poter scegliere la cremazione.
Si pensi che, fino a questo momento, le famiglie che volevano far cremare i propri defunti erano costrette ad andare in Bulgaria, affrontando costi proibitivi: 2.000 euro circa per funerale e cremazione più le spese di viaggio per i partecipanti al lutto e di trasporto del defunto.
Oggi, un funerale con cremazione in Grecia costa circa 1500 euro: 600 euro circa spettano al crematorio, mentre il resto va all’impresa che organizza il funerale.
La sepoltura in cimitero, rispetto al servizio di cremazione, costa in media 700 euro in più: una sepoltura semplice si aggira infatti attorno ai 1200 euro, ma si può facilmente arrivare anche ai 2000 euro.
Inoltre, siccome i cimiteri in Grecia hanno penuria di spazio, le concessioni sono molto brevi e le famiglie sono costrette a provvedere all’esumazione dei propri cari già dopo appena tre anni, riponendo i resti in un ossario.
La presenza sul territorio di impianto per la cremazione darà quindi nuovo impulso alla scelta di questa pratica funeraria: si prevede che la richiesta di cremazione passerà dall’attuale 1% al 5% nel giro dei prossimi cinque anni.
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Per approfondire
Questi dati fanno parte di un articolo approfondito che PRI’s The World ha dedicato alla cremazione in Grecia, con interviste a privati cittadini e impresari funebri: Greece’s first and only crematorium opens despite pushback from the church.