Le autorità nordcoreane hanno sancito che tutte le tombe situate vicino alle strade debbano essere rimosse e che tutti i corpi debbano essere cremati, così da fare spazio alla riforestazione*.
È questa la notizia apparsa nel corso della passata estate, della quale veniamo a conoscenza solo adesso. Una notizia che ci lascia sbigottiti e non ci stupisce che i nordcoreani si siano dichiarati scontenti della richiesta del governo.
Da un lato, si impone alle famiglie di cedere spazi di sepoltura che appartengono loro da generazioni e, dall’altro, nessuno si è preoccupato di chiedere il loro consenso alla cremazione.
Senza contare che se le tombe non vengono rimosse entro la scadenza stabilita dal governo, i corpi saranno considerati abbandonati e… soggetti a rimozione.
Non è certamente un metodo rispettoso della dignità dei defunti e della volontà delle loro famiglie.
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Note al testo
*Secondo il National Institute of Forest Science della Corea del Sud, sono stati distrutti circa 2.840.000 ettari delle aree forestali di 8.990.000 ettari della Corea del Nord. Ciò significa che il 32% dell’area forestale del paese – circa 46 volte la dimensione di Seoul – è stato distrutto.
Il nuovo leader nordcoreano Kim Jong ha quindi fatto della riforestazione del paese il caposaldo centrale della sua politica, ma i metodi con cui sta cercando di risolvere il problema non sono propriamente condivisibili.