Abbiamo quasi tutti la stessa tendenza: evitiamo di pensare alla nostra morte e rimandiamo a data da destinarsi tutta una serie di decisioni connesse con il morire, la morte e il post-mortem.
Questo atteggiamento porta a due conseguenze:
- Rischiamo di vivere la fine della nostra vita come mai avremmo voluto.
- Ci lasciamo dietro una serie di problemi e di questioni irrisolte, che chi resta deve poi affrontare.
Vediamo quindi insieme le cinque domande sulla morte che sarebbe meglio porsi finché si è in vita.
1) A chi lascio i miei averi?
Fare testamento significa guardare dall’alto tutto quello che possediamo, poco o tanto che sia, e dividere tutto con le persone che fanno parte della nostra vita (e/o con le associazioni e gli enti che hanno un ruolo importante).
Non c’è un età giusta o sbagliata per fare testamento, ma è sconsigliabile aspettare l’ultimo momento possibile… occuparsi di queste incombenze, ad esempio quando si è debilitati da una malattia, non è mai piacevole.
E comunque va ricordato che, mentre tutti conosciamo la data della nostra nascita, quella della morte resta un mistero… quindi meglio attivarsi finché se ne ha la possibilità.
2) In che modo voglio morire?
Nessuno può sapere il modo in cui avverrà la propria morte, per questo è importante, in previsione di una futura incapacità, mettere per iscritto le proprie volontà in materia di trattamenti sanitari.
In Italia esiste uno strumento che tutti possono utilizzare: le DAT, Disposizioni Anticipate di Trattamento, comunemente definite anche Testamento Biologico o Biotestamento.
Per farvi capire: se una persona viene ricoverata in una struttura sanitaria ed è incapace di intendere e di volere, la DAT e il Fiduciario (persona di fiducia indicata nella Disposizione stessa) parlano al posto del paziente, facendo luce sui suoi desideri ed evitando che venga sottoposto a trattamenti non desiderati.
Potete approfondire:
Come fare testamento biologico
3) Che cosa voglio per il mio funerale?
Non diciamo che dovete scegliere i fiori con cui addobbare la chiesa o la frase e la foto per il santino, però è importante porsi alcune domande sul destino del proprio corpo dopo la morte.
Ad esempio:
- Voglio essere cremato, sepolto o tumulato?
- Se voglio essere cremato, basta che io lo dica a qualcuno o serve altro?
- E le mie ceneri? Dove le posso collocare?
- Per la sepoltura/tumulazione, in quale cimitero vorrei riposare in eterno?
- Quali sono i costi legati alla morte? I miei eredi possono occuparsene o è meglio che metta da parte una cifra per aiutarli?
Dopo aver cercato risposte a queste domande, è importante parlarne con i propri famigliari perché, troppo spesso, i superstiti:
- Non conoscevano i desideri del defunto, quindi non sanno a chi rivolgersi e finiscono per organizzare tutto in fretta, senza prestare sufficiente attenzione a costi, tempi e luoghi.
- Conoscevano i desideri del defunto, ma scoprono di non poterli realizzare (un esempio è proprio la cremazione. In alcuni casi, se la persona non era iscritta alla nostra associazione, la cremazione non può essere autorizzata).
- Si ritrovano senza i mezzi economici per far fronte alle spese del funerale.
- E così via…
Per approfondire:
Sarò cremato anche se non lo lascio per iscritto?
4) Degli oggetti accumulati in una vita, che cosa mi serve veramente?
Nel corso della vita, tendiamo ad accumulare una moltitudine di oggetti, vestiti, foto, documenti… e sono poi i superstiti a dover mettere ordine, distinguendo tra cose da buttare/donare e cose da tenere.
La sistemazione di ciò che il defunto ha lasciato dopo la morte fa certamente parte dell’elaborazione del lutto, però potete agevolare il compito di chi resta evitando di tenere cose che non servono (come documenti troppo vecchi o scarpe rotte e vestiti che non usate da anni).
Tenere in ordine, nel corso della propria vita, aiuta voi a liberarvi del superfluo e agevola il compito a chi resta.
Per approfondire:
Perché mettere in ordine prima di morire
5) Chi gestirà la mia… eredità digitale?
Nel corso della vita tutti noi creiamo un numero non ben precisato di identità digitali, dall’account con cui gestiamo il nostro conto corrente online fino ai vari profili sui Social Network.
Che cosa accadrà a tutte queste identità digitali dopo la nostra morte? Chi potrà occuparsene? Vogliamo che tutto sia cancellato o che resti a nostra imperitura memoria?
Di questo argomento tratta, in maniera puntuale e approfondita, un libro che abbiamo presentato un anno fa in Biblioteca Sala Borsa: La morte si fa Social, che vi consigliamo di leggere.
Per approfondire:
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Per ulteriori informazioni
Se hai bisogno di risposte sul “post-mortem” (funerale, cremazione, cimiteri, testamento, costi, burocrazia…), siamo a completa disposizione.
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