Con un tasso di cremazione che ha ormai superato quello della sepoltura, è in aumento la percentuale di americani che richiede servizi espressamente pensati per celebrare il momento della cremazione (40,4% nel 2017 contro il 35,1% nel 2015).
Secondo i dati dell’ultimo rapporto annuale della Cremation Association of North America (CANA), negli Stati Uniti la cremazione supererà l’inumazione entro il 2020 (ndr).
I consumatori sono infatti sempre più consapevoli di aver bisogno di rituali sia per la preparazione del corpo prima che venga cremato sia per il momento in cui avviene la consegna l’urna (47,8% nel 2017 contro il 39,7% nel 2015).
Questo è quanto emerge dal Consumer Awareness and Preferences Study 2017, lo studio annuale indetto dalla National Funeral Directors Association (NFDA) per misurare la percezione dei consumatori e le loro preferenze d’acquisto in materia di servizi funebri.
Lo studio, condotto via email su un campione di 1013 consumatori di oltre 40 anni, ha permesso di evidenziare un’incoerenza di fondo quando si parla di pianificazione del proprio funerale.
Oltre il 60% degli intervistati ha ammesso di ritenere di ritenere molto importante la pianificazione anticipata del proprio funerale, però poi solo il 21,4% degli intervistati lo ha fatto veramente.
Interrogati sul perché non l’abbiano fatto, la stragrande maggioranza ha ammesso di aver avuto altre priorità e che, considerati i prezzi, non si sono sentiti di investire il proprio denaro per pagare in anticipo il funerale.
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Nessun confronto tra i servizi offerti
Altro dato interessante emerso dallo studio è che, nonostante siano sempre più popolari le Funeral Home (Case Funerarie) – che permettono di organizzare funerali personalizzati sulla base delle passioni del defunto, creando una “festa” che ne celebra la vita piuttosto che la morte – solo il 18,9% degli intervistati ha contattato più di un’onoranza funebre, e di questi il 52,3% lo ha fatto per confrontare i prezzi, non per informarsi sui servizi offerti.
Il fenomeno delle Funeral Home – Case Funerarie è molto diffuso anche in Gran Bretagna, come abbiamo messo in evidenza nell’articolo Nuove tendenze dalla Gran Bretagna: i funerali a tema (ndr).
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In calo l’importanza della componente religiosa
La percentuale degli intervistati che sentono come “molto importante” la componete religiosa nel servizio funebre è diminuita dal 49,5% del 2012 al 39,5% del 2017; questo rispecchia una tendenza che vede un sempre maggior numero di americani non identificarsi più con la propria religione.
Di conseguenza, le famiglie si rivolgono sempre più spesso a celebranti non appartenenti al clero: officianti specializzati nel condurre cerimonie laiche.
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Per approfondire
Si consiglia la lettura del comunicato stampa ufficiale, in lingua inglese, pubblicato sul sito della National Funeral Directors Association (NFDA).